13 GENNAIO 2024 CIAO STEFANO CONTINUA A IMPENNARE…

Buona impennata, campione.

Quando muore una persona cara, un familiare, un amico, a cui abbiamo voluto tanto bene, è più che umano venire assaliti, oltre che dal profondo dolore per la perdita, da una moltitudine di altri sentimenti, dalla tristezza alla nostalgia, per non parlare di quella sensazione che ogni tanto ci pervade per qualche istante e che ci fa credere che quanto accaduto non sia vero, che si tratti soltanto di un brutto sogno. Per poi tornare alla realtà, in un attimo, e ritrovarci improvvisamente a piangere disperatamente.
Il dolore che si prova è ancor più grande quando ci lascia un giovane con tutta una vita davanti, stroncata improvvisamente.
Martedi in Duomo a Biella si sono svolti i funerali di Stefano Sughi, Ste24/7 per gli amici, una giovane vita spezzata lo scorso 23 dicembre a causa di un incidente stradale. Per me un amico, un bravo ragazzo con cui ho avuto il piacere di condividere momenti lavorativi.
In un Paese che si definisce civile è inimmaginabile far attendere, come nel suo caso, 15 giorni per effettuare la sepoltura. Normative borboniche, sacri privilegi degli addetti ai lavori che autorizzano a non ipotizzare il disbrigo degli atti amministrativi necessari durante le feste, tutto questo ha fatto sì che la famiglia abbia dovuto attendere tutto questo tempo che è sembrato infinito, senza poter dare l’estremo saluto.
Una folla immensa di persone era presente all’interno del Duomo e nel piazzale antistante, dove i nostri giovani, giovani tanto spesso vituperati e criticati dalla Società per la loro presunta mancanza di valori e di affetti nei confronti del prossimo, quei giovani hanno dato una lezione formidabile di vicinanza alla famiglia.
Senza aspettare le formalità burocratiche loro, i giovani, avevano già salutato Stefano-Ste24/7, nei giorni successivi alla disgrazia, presentandosi a cavallo di oltre 250 moto davanti a casa sua con una fiaccolata in suo ricordo, dimostrando alla famiglia, e a tutti gli altri, quanto gli fossero vicini in quei terribili giorni.
Stefano era conosciuto in tutt’Italia e su tutti i social come Ste24/7 del movimento “bike life” e, in passato, aveva partecipato con le sue peripezie a cavallo della sua Yamaha, ad un video di un famoso rapper di fama internazionale che ieri ha voluto portare anche lui l’ultimo saluto. E non è stato il solo: in Piazza c’erano decine di moto dei ragazzi del movimento di cui faceva parte Ste24/7. Quando il feretro è uscito dal Duomo, come una sinfonia armonica, i motori dei centauri hanno iniziato a sgasare per salutarlo: un gesto emozionante, mentre venivano lasciati andare nel cielo centinaia di palloncini con scritte e fotografie. Tutta questa dimostrazione corale di affetto, eccezionale nella sua semplicità, ha ricordato quanto sono sensibili i nostri giovani, anche se a volte possono sembrare assenti e distaccati. Ieri hanno trafitto i cuori di noi “grandi”, lasciando un ricordo indelebile in chi c’era.
Il dolore resta, ovviamente. Ma ieri i nostri animi erano un po’ più leggeri nella sofferenza e pieni di riconoscenza per quella sensibilità che ha dato a tutti una grande lezione di vita, dimostrando che le nuove generazioni sanno essere presenti e attente ai grandi dolori e sanno farlo con la semplicità e la genuinità tipica della loro età e questo ha, sicuramente, portato conforto alla famiglia, per quanto possibile.
Ciao Stefano, continua ad impennare tra le nuvole del Paradiso, rigorosamente senza targa, che tanto, lì, la “madama” non c’è.

@ildardo

@guidodellarovere