Quegli ambientalisti tutti nostrani per i quali se bruciano i boschi in Calabria bisogna fermare la caccia in Trentino….

“È semplicemente mostruoso pensare alla possibilità di aprire normalmente la stagione degli spari a settembre o addirittura di procedere alle famigerate aperture anticipate della caccia ai primi del mese”.
Cito questa dichiarazione offensiva dell’intelligenza umana della presidente di un’associazione animalista, che trasmette bene l’idea di quanti preconcetti ci siano nelle parole di chi pretende di essere il depositario della tutela e della salvaguardia degli animali. Diffidate di questa forma di animalismo e ambientalismo, perché è priva di qualsiasi valore critico e di confronto.
Vengo al punto: in alcune zone del paese il fuoco sta devastando ettari di bosco o di macchia mediterranea, a seconda dei luoghi. Calabria, Sicilia e Sardegna sono fra i luoghi più colpiti.
Leggo quest’altra dichiarazione e resto ancora più perplesso: “Nell’Italia che brucia tutti ricordino che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato come recita l’art. 1 della legge nazionale 157 del 1992 sulla Fauna e sulla Regolamentazione dell’attività venatoria. Dunque nella piena emergenza che vive il nostro Paese lo Stato avochi a sé tutti i poteri in materia in quanto le regioni sono evidentemente impreparate alla gestione e, soprattutto, alla tutela del patrimonio di vita selvatica”.
Di cosa stiamo parlando signora? Nei luoghi distrutti da incendi non si può cacciare per dieci anni. E’ già così e meno male. Quindi l’obiezione che cosa riguarda? E’ possibile che si stia chiedendo allo Stato di non far partire la caccia di selezione o di contenimento i Trentino o in Piemonte perchè i boschi bruciano in Calabria? Ma davvero siamo arrivati a questo livello?
Noi cacciatori siamo altrettanto arrabbiati e offesi dalla stupidità umana che porta ad appiccare incendi in periodi dell’anno in cui caldo e vento contribuiscono a diffondere questa tragedia ambientale. Gli idioti che fanno questo andrebbero trovati e puniti severamente. Ma non per questo apriamo la bocca per vomitare idiozie. Ormai continua a proliferare questo tutto nostrano ambientalismo cieco, che non perde una sola occasione per chiedere, nell’ordine: l’abolizione della caccia, la castrazione chimica dei cacciatori e la loro epurazione dal mondo oltre che, naturalmente, un mondo di energie verdi ma non se le pale eoliche o i pannelli fotovoltaici molestano il paesaggio e il territorio. Purtroppo in Italia ci tocca questo. E ce lo dobbiamo tenere.
Noi continueremo, proprio nel rispetto di quella legge citata dalla signora dell’Enpa a contribuire all’equilibrio della fauna. Loro, dal proprio piedistallo, continuino pure ad elargire intolleranza in nome degli animali.

Guido DELLAROVERE

Presidente ATC-CA BIELLA