IL DARDO DEL 4 APRILE: PEDEMONTANA QUESTA È LA VERITA IN MERITO AL V.I.A.

COMUNICATO STAMPA

Patelli: “Basta propaganda elettorale sulla Pedemontana. La via c’è e le illazioni sono fuori dal contesto tecnico e giuridico attuale. Mi spiace ripeterlo, ma lui insiste: Delmastro questa volta si sbaglia, deve farsene una ragione, può capitare a tutti”.

“E’ appena il caso di chiarire che sulla Pedemontana Piemontese, lo si capisce bene dalle numerose note del Ministero dell’Ambiente e dalla risposta all’interrogazione del Sottosegretario Fantinati, la procedura sta andando avanti speditamente e secondo le leggi di questo paese. Se ne faccia davvero una ragione l’avvocato Andrea Delmastro e, soprattutto, trovi altri argomenti per un po’ di visibilità, perché, davvero, i nostri concittadini hanno bisogno di confrontarsi con i fatti e non con le polemiche pre elettorali e la sottoscritta sa bene di cosa sta parlando”. Con queste parole l’onorevole della Lega Cristina Patelli ritorna sull’argomento della VIA dopo che l’onorevole Delmastro ha consegnato ai media una versione di parte, e convenienza sui fatti, e che non corrisponde a verità.

“Mettiamo un po’ in fila i fatti e solo i fatti – prosegue Patelli – e sarà tutto molto più chiaro ed evidente, non lasciando così nulla alla strumentalizzazione e accantonando le pur rispettabilissime sensazioni o opinioni espresse da molti:  la VIA di “legge obiettivo”, ai sensi dell’articolo 183 del d.lgs. 163/2006, è partita nel 2010 e si è fermata al parere n.848 del 2011 emanato dalla Commissione VIA/VAS, non completando il suo iter in quanto non è stata successivamente emanata la delibera CIPE di chiusura del procedimento. Anas, con note di settembre ed ottobre 2018, ha chiesto di avviare una procedura di “revisione” del parere n. 848 del 2011, ritenendo che la procedura fosse ancora in corso in assenza di Delibera CIPE. A tale richiesta il Ministero dell’Ambiente (n. 28624 del 18/12/2018), dopo essersi consultato con Commissione VIA/VAS, Ministero dei Beni Culturali e Regione Piemonte, ha dato riscontro positivo, cioè ha ritenuto che ci fossero gli estremi giuridici e tecnici per continuare la procedura iniziata nel 2010, come richiesto da ANAS, con un aggiornamento/revisione del parere n.848 del 2011, e di conseguenza non ha ritenuto di avviare una “Nuova VIA”.  Le ragioni per rivedere/aggiornare il parere della Commissione VIA del 2011, si legge nelle note sia di ANAS che del Ministero dell’Ambiente, derivano da tre importanti elementi tecnici: il progetto che passa dal livello “preliminare” a quello “definitivo”, alcune modifiche progettuali introdotte da ANAS nel “definitivo” rispetto al progetto “preliminare” di Autostrade, e gli otto anni trascorsi dall’emanazione del parere n.848 della Commissione VIA/VAS.  Il Portale del Ministero dell’Ambiente (https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/6931/9749) per la procedura della Pedemontana Piemontese già nel titolo riporta “Procedura di riesame del parere di valutazione di impatto ambientale” e conferma pienamente quanto ho appena detto”.

Il Ministero dell’Ambiente ha inoltre chiarito che all’interno della procedura di riesame del parere ci sono degli step obbligati previsti dalla legge. Proegue ancora Patelli: “Sono gli avvisi al pubblico, i 30 giorni di tempo per le osservazioni del pubblico, la possibilità per il Ministero dell’Ambiente di chiedere integrazioni documentali ad ANAS, ed il tener conto delle 95 prescrizioni contenute nel parere n. 848 del 2011, non derogabili, pena l’annullabilità della procedura. In questo contesto tecnico e giuridico personalmente apprezzo molto, da cittadina che vuole che sia realizzata celermente l’opera ma nell’assoluto rispetto dell’ambiente, quanto esplicitamente dichiarato dal Ministero nella nota n.28624 del 18/12/2018 e cioè: … il Ministero dell’Ambiente…”sulla base di quanto condiviso con la Regione Piemonte, il Ministero per i beni e le attività culturali e la Commissione VIA, ha ritenuto che l’aggiornamento del giudizio di compatibilità ambientale del parere reso nel 2011, non possa prescindere da un approfondito esame istruttorio tecnico e dal garantire la partecipazione del pubblico al procedimento.” A me appare chiaro quindi che le scorciatoie – c’è già una VIA!! – o gli inutili appesantimenti burocratici – rifacciamo la VIA da zero!! – ipotizzati in contrapposizioni estremistiche da alcuni, sono possibili solo a chiacchiere, ma è bene evidenziare che sono ipotesi al di fuori del contesto tecnico e giuridico attuale”.

Conclude Patelli, con sicurezza:“Personalmente vigilerò affinché la Commissione VIA/VAS del Ministero dell’Ambiente concluda con il parere di aggiornamento nei tempi ristretti previsti dalla Legge Obiettivo per poter poi procedere con la Delibera CIPE”.