IL DARDO DEL 26 FEBBRAIO: TUTTI HANNO VINTO… IN SARDEGNA

Le elezioni in Sardegna hanno fatto vincere tutti.

E quando è così, stiamone pure certi, vuol dire che in qualche modo han perso tutti.

Ma si sa che, girando la frittata, si può porre l’accento su ciò che più piace. O fa meno male.

Il Movimento 5 Stelle si trincera dietro al fatto che alle scorse elezioni regionali non era presente. E quindi l’11% ottenuto è una percentuale in più rispetto allo zero.

Vista così, come dar loro torto? Peccato che nemmeno un anno fa, nella stessa isola, fra la stessa gente, per le elezioni nazionali che hanno una tendenza di voto simile, ossia abbastanza diverse dalle tendenze amministrative, in quel caso avevano fatto una gran festa per aver “dominato”, così titolavano i giornali, con un 42%.

In altre parole, a guardare un po’ più in là del nostro naso i 5 Stelle hanno perso il 30% del consenso in 11 mesi: un’enormità. In altre parole, 3 elettori su 4 hanno votato qualcos’altro.

E cosa è stato quel qualcosa di diverso? Potrebbe essere la coalizione di centrosinistra. Il Pd resta il primo partito, infatti, ma non può certo gioire. Siamo sicuri che abbia vinto? Secondo me assolutamente no. Intanto perché è solo al 13%, un paio di punticini in più dei pentastellati, ma certamente lontano anch’esso dalle percentuali di un paio di anni fa.

Alle scorse politiche, alla Camera, era quasi al 15%. E quindi non ha certo vinto. Semmai hanno vinto le persone, quelle che si sono candidate sulle liste civiche a supporto, sia di qua che di là.

E la Lega? Ha eletto un presidente non leghista, di un movimento autonomo. Non certo il miglior candidato possibile. E a mio avviso se ne è accorta eccome che le cose sarebbero potute andare meglio.

E’ una vittoria non piena, dunque, pur essendo, fra tutte, almeno quella che porta a governare.

E Forza Italia? Bè, cala vertiginosamente pure il partito di Berlusconi.

Se alle politiche scorse era praticamente appaiato al Pd, in queste regionali perde quasi il doppio rispetto al Pd. E infine ci sono i Fratelli (e le sorelle) d’Italia: loro sono una forza della natura perché non perdono quasi mai rispetto le loro (bassissime) percentuali.

Ma, appunto, nemmeno guadagnano.

Dopo queste elezioni sono rimasto particolarmente perplesso. Certamente non particolarmente contento. E non dimentichiamolo: l’astensione continua a crescere. Dicono che sia normale tra le democrazie evolute, io credo che sia un problema con cui dovremmo confrontarci maggiormente nel prossimo futuro, un po’ tutti.