IL DARDO del 18 GENNAIO 2025 – CINGHIALI SULL’USCIO DI CASA, TUTTI CONTENTI?

Lo scorso 7 gennaio 2025 il Commissario alla PSA nazionale dott. Giovanni FILIPPINI ha concesso la deroga a poter cacciare in provincia di Biella, nella zona di restrizione 1.

Com’era prevedibile, le restanti 7 sorelle piemontesi, indispettite del beneficio tutto biellese, hanno ribadito la necessità di ricevere lo stesso trattamento e così il Commissario li ha accontentati quasi tutti.

Ma cos’è la zona di restrizione 1 di cui tanto si discute? Si tratta di un settore “cuscinetto”, un’area attualmente non colpita dall’epidemia, che insiste tra le zone dove sono state ritrovate carcasse di cinghiali infetti e quelle dove sono stati trovati suini infetti.

Ormai è una prassi piuttosto consolidata che la maggior parte dei cittadini sia favorevole all’abbattimento dei cinghiali, vuoi per la paura di trovarseli in mezzo alla strada con il rischio di incidenti anche mortali, vuoi perché, essendo un animale non proprio bellissimo e coccoloso, un po’ come i topi, non intenerisce il cuore.

Gran parte degli animalisti ha da sempre colpevolizzato i cacciatori, rei di uccidere gli animali che la maggior parte di noi ha visto solo nei cartoni animati.

Questo nuovo provvedimento è un passo avanti nella lotta al depopolamento, ma ricordo che manca solo qualche giorno alla fine della caccia e, sicuramente, non si potrà essere incisivi in quelle aree dove per mesi non si è potuto cacciare, che poi sono quelle dov’è c’è stata la crescita esponenziale delle popolazioni di cinghiali.

Questo creerà un danno immenso alle aziende agricole che si troveranno ancor di più i terreni infestati di suidi, con perdite economiche importanti che la Regione dovrà giustamente risarcire con i soldi dei cacciatori, ma anche con le tasse che versano i contribuenti piemontesi.

Solo un prolungamento della caccia in in quelle zone potrebbe essere una soluzione, seppur parziale.

Questa è la situazione di oggi: non siamo più nelle condizioni di poter perdere del tempo in battaglie giuridico politiche per chiudere il contenimento ai cinghiali, è una situazione grave che tutti dovrebbero capire e accettare se non vogliamo essere essere sopraffatti dai numeri.

Sicuramente non piace sentir sparare, meno ancora piace trovare uomini in giubba rossa in mezzo ai boschi ma ricordiamoci che senza il prezioso apporto dei cacciatori che, con spirito sociale operano quasi quotidianamente per depopolare il territorio dai cinghiali, ci troveremmo nelle condizioni di zone come la Capitale d’Italia dove, nelle periferie, è ormai quasi una normalità trovare famiglie di cinghiali che gironzolano tra le strade dei quartieri.

Le fiabe e i film di Walt Disney laciamoli ai bambini. Se abbiamo a cuore sul serio la nostra incolumità al volante, e quella dei nostri cari ovviamente e quella sensibilità, che spesso è mancata, nei confronti dell’estrema sofferenza delle aziende agricole, allora abbiamo il dovere di agevolare e incentivare il depopolamento in tutto il territorio, aree di protezione ambientale comprese.

@guidodellarovere

@ildardo