Buongiorno, mi chiamo Stefano Ceretti e sono, dal 1992, un fotografo professionista con studio a Biella.
Vi scrivo oggi, a qualche giorno dal mio (ahimè cinquantaduesimo) compleanno, perché desidero raccontarvi come, nonostante la mia veneranda età, ho reinventato il mio lavoro durante il periodo del lockdown.
Fortunatamente ho uno studio di buone dimensioni che, situato in uno stabile di inizio Novecento ex fabbrica del ghiaccio, ha un ingresso molto spazioso con doppia porta e ampi locali che mi permettono di stipare merce senza difficoltà; subito dopo la “chiusura” ho quindi immediatamente proposto a tutte le attività che avevano la possibilità di iniziare la formula di vendita con e-commerce di portarmi i loro prodotti da fotografare e così ho impegnato le mie prime due settimane da costretto in casa.
Esauriti questi primi giorni piuttosto frenetici, nel momento in cui il lavoro è ovviamente andato gradualmente calando, ho “aggiustato il tiro” allestendo la mia sala posa con un’illuminazione adatta a scatti più particolari e ho così iniziato a fotografare oggetti di vario tipo e prodotti alimentari con uno stile che io ho definito “emozionale ed essenziale”, utilizzando un solo soggetto, sfondo rigorosamente nero, luci di taglio e controluce, identificando il tutto con l’hastag #FEELEMOTION.
Il concetto di questo stile è molto semplice: usare “una parte per il tutto” e proporre i miei scatti per uso pubblicitario a svariate categorie di produttori e/o rivenditori.
Ecco allora che un mezzo pomodoro fotografato in controluce può essere fruibile da un pizzaiolo, così come da un fruttivendolo o un ristoratore; ecco che un uovo può diventare il testimonial particolare di un pasticcere, di un laboratorio di pasta fresca o di un biscottificio; ecco che un bicchiere di birra ghiacciata può essere usato da un birrificio, da un pub o da qualsiasi rivenditore di bevande.
Insomma, “una parte per il tutto” oppure un prodotto anonimo, non brandizzato, che identifichi la categoria e quindi utilizzabile da chiunque ne produca uno simile.
Uno stile alternativo e differente per un uso “quotidiano” rappresentato con immagini in grado di attirare l’attenzione anche di chi, in modo distratto e veloce, passa le sue giornate a scorrere le pagine dei social e dei giornali quasi sempre sorvolando sulle pubblicità iconograficamente standardizzate e molti simili fra loro.
E’ tutto, allego qualche immagine in modo che possiate rendervi conto di cosa io stia parlando e con la speranza, ovviamente, di riscuotere in voi un certo interesse…
A disposizione per qualsiasi chiarimento, auguro buon lavoro
Stefano Ceretti
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