Ci mancava solo questa.
Come se non bastassero le già piuttosto discutibili prese di posizione contro la caccia di una buona parte di (cattiva) politica, ora in Regione Piemonte si sono inventati una restrizione in più, che peraltro contraddice una sistema di gestione delle aree naturali che non ha dato certo risultati lusinghieri.
La Giunta regionale, non contenta delle già tante limitazioni imposte al mondo venatorio, ha presentato alla commissione ambiente l’istituzione o l’ampliamento di nuovi parchi che andranno a sottrarre ulteriori 10.000 ettari di territorio ai cacciatoti piemontesi.
A tal riguardo interviene anche l’onorevole biellese della Lega Cristina Patelli: “Mi sembra che i parchi facciano già fatica a gestire l’esistente e oggi la giunta del Pd della Regione li aumenta per sottrarre spazi ai cacciatori.
Al di là del fatto che il Biellese ne è un esempio, sono talmente grandi, in molti casi, già oggi, da rendere controlli e manutenzioni spesso difficili da fare, è evidente a chiunque provi solo minimamente a frequentare boschi di montagna che il proliferare di animali selvatici sia ormai incontrastato e in alcuni casi pericoloso.
I dati parlano già di una caccia insufficiente a fungere da controllo e limitazione, non oso immaginare cosa possa capitare estendendone le aree protette.
Dovremo andarcene e lasciare spazio a caprioli e cinghiali che ormai arrivano sin dentro i giardini delle case ovunque?”
Inoltre, a rincarare ulteriormente la dose dopo aver letto le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulla volontà di fare un appello alle Regioni perché vietino la caccia la domenica, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha voluto rivolgergli un suggerimento non richiesto: ossia di emanare un decreto che diventi immediatamente esecutivo e che tolga la caccia alla domenica…