IL DARDO DEL 11 AGOSTO: PROMESSE TANTE… FATTI IN PÒ MENO

La politica deve fare poche cose ma incisive. Lo sostengo da sempre, con alterne fortune, spesso verificate sulla mia stessa pelle. In ogni campagna elettorale si fa a gara, dall’elezione comunale al Parlamento, a chi riesce a confezionare un programma elettorale denso di proposte e di contenuti.
Poi però dovrebbe seguire la verifica. E questa, purtroppo, fallisce quasi sempre la prova.
Prendiamo il Comune di Biella. Ne sento un po’ di tutti i tipi e colori, certo è che anche diversi compagni amici di Cavicchioli, disseminati tra commercianti, associazioni, pensionati e impiegati, non sono del tutto, o per niente, soddisfatti dell’operato del primo cittadino. Non è un segreto, ad eccezione di una ristretta cerchia di palazzo che, e anche questo l’ho provato per esperienza personale, spesso il giudizio dei sostenitori stretti è fuorviante: ti convincono di aver fatto bene e di avere il consenso salvo poi guardarsi inspiegabilmente attorno con incredulitá quando arriva la disfatta.
Dico questo perchè ci sarebbe uno strumento, appunto, per verificare se si è fatto bene o male, e lo si dovrebbe usare sempre. Si dovrebbe rendere conto ai cittadini dicendo: avete visto? Tutto quello che vi avevo promesso in campagna elettorale l’ho fatto, ho realizzato tutto e ho mantenuto l’impegno. Ma non è mai cosí. Anche perchè ho la sensazione che ci sarebbero un sacco di “x” rosse e poche “v” verdi da spuntare il quel programma del 2014.
Oggi l’amministrazione si aggrappa al Piazzo come ultimo baluardo, peraltro prendendosi meriti (la gran frequentazione del borgo, l’apertura di locali) che non sono suoi. Avrebbe a questo punto una possibilitá: farne un’isola pedonale. Ma è rischioso, perchè chi viene a bere vino o a cenare arriva da molte parti, chi invece il piazzo lo vive da residente è un bacino di voti? E allora? La conclusione è che quei programmi si rispettano poco perchè tra la carta e l’applicazione vi sono grandi differenze. Sapendolo, bisognerebbe tutti quanti diventare un po’ piú pragmatici.