Questa mattina presso la sede della Provincia di Biella si è insediato il nuovo comitato di gestione di ATC-CA BIELLA1, ente formato da 6 rappresentanti delle Associazioni Venatorie, 6 rappresentanti delle Associazioni agricole, 4 Rappresentanti delle Associazioni ambientaliste e 4 rappresentanti degli enti locali, (i nominativi sono indicati nell’allegato a margine)
Rappresentare i cacciatori, agricoltori, ambientalisti ed enti locali per tre anni è stato un onore. E venire confermato all’unanimità (18 voti su 18 votanti, erano solo assenti 1 rappresentante degli agricoltori e 1 rappresentante degli enti locali) in questo prestigioso incarico, un grande onore.
Ringrazio quindi tutti coloro che mi hanno votato, dimostrando di apprezzare quanto fatto per il mondo venatorio e l’ambiente nel corso del mio precedente mandato.
Un grazie, anche, a chi è uscito dal Comitato di gestione, dopo un lavoro proficuo e di spessore. Il lavoro paga, dicevano gli anziani.
Bene! Perché di lavoro ce ne aspetta ancora molto, soprattutto per vedere riconosciuti sempre e ovunque i nostri diritti.
Cacciare è una tradizione antica quanto l’uomo.
Solo dei poveri stolti senza memoria né cultura possono sostenere idee strampalate contro di noi e i nostri valori. Cacciare, inoltre, significa tutelare l’ambiente, senza alcun falso moralismo o retorica da quattro soldi, come fanno spesso ambientalisti della penultima ora, seduti sul divano con il telecomando in mano o davanti la tastiera di un computer.
La parola magica, per noi, deve essere: rispetto!!! Rispetto per le leggi e per le norme di Stato, Regione e Provincia. Ma rispetto anche per i nostri diritti che, spesso, diventano uno strumento fondamentale per un’attività di tipo sociale. Una tra tutte l’azione di contenimento della specie cinghiale, infatti, vuol dire ridurre il numero degli incidenti stradali, spesso con conseguenze gravi se non gravissime per conducenti e passeggeri.
E ancora, contenere la proliferazione dei cinghiali, significa difendere gli agricoltori e l’agricoltura dai danni ingenti che questi animali arrecano da tempo.
In quest’ottica, bisogna abbandonare tentennamenti e pensieri deboli, e guardare alla realtà. Del resto è lapalissiano che un cinghiale morto sicuramente non causerà più danni e non procurerà più incidenti stradali. L’unica terapia proficua è il piombo sotto forma di pallottole.
Per vincere la battaglia con i cinghiali, vanno aumentate le aree in cui i cacciatori possono agire.
Quindi è necessario poter stare all’interno di parchi e zone naturalistiche protette, oltre gli attuali limitati confini stabiliti per legge, oltre a ampliare i tempi della caccia programmata con l’ausilio dei cani.
Sì. Sparare in Burcina, in Baraggia, nella conca d’Oropa, nella Bessa e in Alta Valsessera.
Un passaggio obbligato per alzare il livello dell’intervento di selezione e di contenimento della proliferazione dei cinghiali.
Bisognerà farlo, se si vuole davvero arrivare a dei risultati. Una proposta forte, in apparenza, ma ampiamente condivisa dal mondo venatorio, che ho l’onore di rappresentare ancora.
Le immancabili ire scomposte degli ambientalisti da salotto, che già mi pare di sentire, non ci spaventeranno.
A chi propone banalità quali gli anticoncezionali o recinzioni varie, dico: i cacciatori difenderanno i propri diritti in tutte le sedi. Sempre con forza e onore.
Guido DELLAROVERE
Presidente ATC-CA BIELLA 1
per conoscere i componenti del Comitato di gestione del ATC-CA BIELLA1 clicca qui: COSTITUZIONE DEL CDG DELL ATC-CABI1