E’ iniziata lo scorso sabato 2 settembre la stagione venatoria 2023-24, anche se in effetti la data ormai da tradizione cadrebbe la terza domenica di settembre anche quest’anno la Regione Piemonte ha autorizzato la pre-apertura con l’inizio mese.
Nel periodo compreso nelle prime tre settimane settembrine in pianura si potranno cacciare i corvidi, ossia quelle specie dannose alle colture agricole e ricomprese nel calendario venatorio della Regione Piemonte, continuerà la caccia di selezione al capriolo maschio già aperta dallo scorso mese di giugno in pianura e sempre dal 2 settembre è autorizzata anche in zona alpi la caccia agli ungulati.
Quest’anno finalmente abbiamo un calendario venatorio veramente ben fatto, un plauso e un ringraziamento all’assessore Marco PROTOPAPA che con coraggio e determinazione finalmente ha portato alla realtà le richieste che da anni pervenivano dal mondo venatorio, che in passato amministrazioni regionali ostili alla caccia non avevano mai ascoltato e cercato in ogni modo di osteggiare il sacrosanto diritto di poter effettuare l’attività venatoria, in poche parole siamo passati ad avere il peggior calendario venatorio d’Italia nel 2019 ad avere uno dei migliori in questa stagione, in ultimo voglio ricordare che sempre l’amministrazione regionale Piemontese ha autorizzato la caccia di selezione al cinghiale per tutto l’anno per depopolare le popolazioni di suidi che popolano il territorio piemontese, cosi afferma il Presidente regionale FIDC Guido DELLAROVERE.
Ormai è un dato consolidato che quanto svolgono i cacciatori non è solo una passione ma un vero e proprio servizio alla comunità, in quanto loro sono i veri ambientalisti che conoscono alla perfezione il territorio e la natura e le vetuste affermazioni che li etichettavano a dei sanguinari ormai fanno parte del passato, il contenimento alla specie cinghiale è un servizio che gratuitamente i cacciatori svolgono silenziosamente tutto l’anno per cercare di far diminuire i danni alle colture agricole e gli incidenti stradali. Purtroppo ancora una piccola parte di opinione pubblica radical vegana non capisce questo importante servizio, voglio ricordare che sempre il mondo venatorio ogni anno si impegna ad azioni di mantenimento di sentieri e sistemazione di bivacchi in montagna.
Mi auguro chiosa Dellarovere che in questi cinque mesi di caccia non ci siano più situazioni incresciose come spesso sono successe negli anni passati dove senza alcun motivo, millantando diritti fantasiosi, semplici cittadini si elevano a forze dell’ordine osteggiando l’attività venatoria con manifestazioni ridicole e oltraggiose, la caccia è un sacrosanto diritto e voglio ricordare che per poterla esercitare ogni cacciatore deve avere la fedina penale pulita, insomma il popolo di Diana è un popolo di persone oneste per bene e rispettose delle norme e dei diritti altrui.
Ufficio stampa F.I.D.C. Regione Piemonte