Ho letto stamattina sul bisettimanale la nuova provincia di Biella la notizia che l’on. Cristina PATELLI, nei giorni scorsi, ha ricevuto delle minacce di morte.
Mi auguro che colei o colui che ha perpetrato una tale idiozia sia un povero/a frustrato/a che nella vita di tutti i giorni trascorre il nulla dietro a una tastiera di un pc e diventa un leone protetto da anonimato. Mi auguro che la minaccia sia solo una fantasia e non una vera volontà di agire.
Non sono io comunque la persona che dovrà giudicare o meno la gravità dell’accaduto, e soprattutto non devo, né voglio, sminuire il fatto, che deve far invece riflettere su quanto odio ci sia per le persone che la pensano in maniera diversa da noi. A tutte le latitudini.
Sicuramente il popolo si dividerà in buonisti che minimizzeranno dicendo che si tratta “della cazzata di uno scemo”, poi ci saranno i colpevolisti che stabiliranno che “è ora di dare una lezione questa gente” e quindi non mancheranno gli istituzionalisti che diranno essersi trattato di “un’azione di tale natura verso un rappresentante della Repubblica Italiana deve ricevere una condanna esemplare”.
Io personalmente sarei dell’idea che questi soggetti, semplicemente, oltre a rispondere davanti alla giustizia penale e civile per quanto fatto e scritto, dovrebbero ricevere una sorte di radiazione dal mondo del web anche perchè, del resto, di questa immondizia mediatica nessuno ne sentirebbe la mancanza.
Ho iniziato questa riflessione come colui che attende… E infatti vorrò vedere in che modo si muoveranno i grandi della politica locale, e soprattutto i saggi (spesso solo a dir loro), della nostra società biellese.
Personalmente sono stato querelato per aver messo una foto bruttina di un autorevole ministro biellese sul mio profilo facebook. Post a cui sono seguiti una serie di insulti, attacchi e commenti per sminuire quanto da me pubblicato, e soprattutto per farmi passare per un razzista, sessista, fascista e quanto di peggio si possa pensare ed elencare.
Analoga situazione capitò anche all’on. Cristina PATELLI che, colpevole di aver condiviso un meme della pagina ufficiale di LEGA SALVINI PREMIER, fu oggetto di attacchi volti a far passare anche lei come una persona che usava le criticità estetiche delle avversarie politiche per sminuire i valori delle stesse: mai cosa è più falsa e lontana dalla sensatezza.
All’epoca dei fatti, addirittura, un giornaletto on line locale (per capirci quello che chiede l’elemosina, nonché l’ultimo arrivato) ha addirittura alzato gli scudi contro l’on. Cristina PATELLI, e in un’ottica di servilismo totale nei confronti dei partiti di maggioranza governativa, specie il Pd, ha scritto le peggior cose, sottolineando che la stessa on. Cristina PATELLI avesse fatto del discredito sessista e razzista.
Ora le parti si sono invertite, e davvero sono curioso di leggere come questi personaggetti che scrivono sui diritti delle donne e degli uomini, che si elevano a difensori delle quote rosa, oggi saranno solidali nei confronti della povera onorevole donna minacciata di morte. O la solidarietà, per questi soggetti, vale solo per quelli del Pd?
Sono certo che le istituzioni civili e militari, quando uscirà questo mio scritto, avranno già dimostrato la loro vicinanza alla parlamentare, però sono davvero curioso di leggere cosa scriverà il fuoco nemico politico (PD e M5stelle) sempre vicino all’apparenza alle esigenze del gentil sesso. Così come sono curioso di leggere se il giornaletto sopra indicato sarà cosi serio da condannare l’accaduto senza la solita retorica che potrebbe arrivare al punto di mettere in dubbio l’accaduto (un po’ trita e ritrita). E infine non vedo l’ora di leggere il commento del solone mancino che pontifica ogni settimana dalle colonne del bisettimanale cattolico, raccontandoci le sue saggezze politiche. Davvero, voglio vedere se esiste la solidarietà nei confronti di chi si mette in gioco per la politica, o come sicuramente accadrà si vedrà del sarcasmo, dell’insinuare il dubbio o addirittura ridicolizzare l’accaduto, in quanto la parlamentare non è l’espressione mancina della politica, che pensa che la tutela delle donne sia cosa sua e di nessun altro.
Chiudo perchè oltre agli avversari sono curioso di leggere cosa faranno e diranno i cosiddetti amici, colleghi di partito e gli alleati, che come abbiamo ben visto in passato sovente hanno sofferto di gelosie intestine. Questa sarebbe la buona occasione per dimostrare che anche se l’elezione a parlamentare dell’on. Cristina PATELLI ha creato delle gastriti perenni, è comunque doveroso e giusto dimostrare che il centro destra è vicino a un parlamentare che ha subito tale affronto. Solo cosi si darà un’immagine coesa di una coalizione che vuole dare un segnale di fermezza e che non tollera attacchi di questo genere.
Personalmente, Cristina, ti sono vicino umanamente. Durante i mesi in cui abbiamo collaborato ho potuto leggere troppe volte insulti triviali che ti venivano recapitati, oltre a proposte da “caserma” che nulla avevano a che vedere con il tuo mandato parlamentare.
Hai fatto bene a fare denuncia (in passato già ti consigliai di farlo in altre occasioni per offese verbali e via social): è ora di dare una svolta, una lezione a chi si permette di creare paure e timori non solo per te ma anche per la tua famiglia.
Hai la mia piena solidarietà e continua come stai facendo nel tuo operato.
Come scriveva il Poeta, “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Buon lavoro Onorevole.