Qui di seguito allego un articolo comparso domenica 5 giugno 2022 sul quotidiano “La Stampa” dove vengono riportate alcune informazioni che ahimè non corrispondono alla realtà, sono certo che sia stato un errore di comprensione e di interpretazione di alcune mie dichiarazioni, e pertanto ritengo giusto e doveroso ribadire lo stato dell’arte.
Come è altresì giusto confutare le dichiarazioni date dal collega Mario SBARAINI presidente provinciale di ANCL in quanto non veritiere.
Partiamo dai fatti:
Nelle settimane passate la Regione Piemonte ipotizzò sulla base di diverse richieste avute dai territori una re-distribuzione degli ATC e CA sul territorio regionale.
Siamo tutti consapevoli che il nostro CABI1 (comprensorio alpino Biella 1) ente gestore della caccia in montagna sia il più piccolo della Regione Piemonte, con tutte le problematiche annesse e connesse, ecco il motivo per cui con la riforma Ferrero fu accorpato all’ATCBI1 (ambito territoriale caccia Biella1) , ciò avvenne nei primi anni 2000, pertanto nulla di nuovo ed ecco la prima inesattezza, in quanto con la delibera dei giorni scorsi non è assolutamente cambiato nulla.
Ho chiesto e ribadito di mantenere la situazione attuale in quanto dagli uffici regionale era ventilata l’ipotesi di scorporare il nostro ente ATC-CABI1 e unire la pianura con il vicino vercellese e la montagna con la vicina Valsesia piuttosto che con il vicino comprensorio alpino torinese CATO5.
Se tale ipotesi si fosse realizzata sarebbe stata la completa perdita della nostra identità biellese.
HO CHIESTO E RIBADITO DI RIMANERE COME SIAMO, con la possibilità di fondere completamente ATC e CA con un bilancio unico e un comitato di gestione unico (cosa che ad oggi non è ancora avvenuta) in quanto per portare a termine questa mia ipotesi ci vuole una delibera del comitato di gestione.
La seconda inesattezza è che di questo argomento il buon Mario SBARAINI ne fosse all’oscuro, in quanto è consapevole e sa benissimo che l’arogmento è stato ampiamente trattato negli incontri tra AAVV ma forse il fatto di “cadere dal pero” faceva più notizia
La terza inesattezza è relativa ai bilanci, a dire il vero se proprio si guardassero i conti la situazione economica sarebbe l’esatto contrario rispetto quanto riportato dal giornale, infatti voglio ricordare che da tradizione il bilancio del CABI1 è sempre stato positivo e solido, mentre quello dell’ATC soprattutto sotto certe amministrazioni passate ha sempre sofferto.
L’eventuale fusione in un unico ente PORTEREBBE A UNA SOLIDITA’ STRUTTURALE ED ECONOMICA ma nessuno ne ATC ne CA farebbe la carità all’altro ente e viceversa
La quarta inesattezza è quella riferita ai “GIOCHI FATTI” come spiegato nei righi precedenti nulla è deciso, nulla è fatto, ad oggi semplicemente siamo nella condizione di studiare la migliore ipotesi ma l’organizzazione economico finanziaria e sociale dell’ATC-CABI1 non è cambiata rispetto l’ultimo decennio.
CONSIDERAZIONE FINALE siamo pochi, siamo divisi se non capiamo che l’unione fa la forza il nostro futuro è segnato, capisco che “farla fuori dal vaso” da pubblicità ed enfasi e qualche tessera in più, ma la nostra coscienza dovrebbe portarci a lavorare per il bene della caccia , del territorio dell’ambiente e non per aumentare le adesioni alla propria Associazione venatoria
Guido DELLAROVERE
Presidente ATC-CA Biella1
articolo de “La Stampa” del 5 giugno 2022