Voltagabbana, per definizione, è chi cambia opinione facilmente e con grande leggerezza per il proprio tornaconto. E il consiglio comunale di Biella, da questo punto di vista, è bello infarcito di persone che non possono proprio dire di non esserlo.
Rocco Botta, ultimo elemento dei 5 Stelle a Palazzo Oropa, ha deciso di entrare nel gruppo misto, cancellando di fatto i pentastellati dalla mappa dei banchi comunali. E’ bastato fiutare l’aria di un certo cambiamento di flusso, con i 5 Stelle usciti piuttosto malconci dalle elezioni dell’ultimo fine settimana a far scappare di corsa il consigliere un tempo sostenuto dal capo del Movimento biellese Giovanni Rinaldi. Ma il voltagabbana Rocco Botta, in fondo, non nuoce a nessuno.
Altre situazioni, invece, nel tempo, sono state orchestrate ad arte dai capi politici della destra non appartenenti alla Lega di Corradino con il preciso intento di mettere in difficoltà il sindaco e il suo partito. Un’erosione lenta e costante che sembra piano piano voler arrivare a togliere la sedia al primo cittadino. Il sempre rampante Roberto Pella sfoggia orgoglioso, senza fare troppi giri di parole, i suoi due voltagabbana spiegando che “il sindaco dovrà tenerne conto e fare un cambio di passo”. un ricattuccio insomma, che poggia sulla complicità e la faccia di Corrado Neggia e Domenico Gallello che lasciano addirittura la lista Corradino Sindaco per approdare nella nuova formazione Forza Italia – Civica Indipendente. Ben inteso, tutto lecito.
Ma proviamo a fare due considerazioni serie.
Corrado Neggia e Domenico Gallello non oltre due anni e mezzo fa vanno in giro a fare banchetti e a chiedere voti per sostenere il sindaco Claudio Corradino con una lista che ne porta addirittura il nome. Chi li vota decide chiaramente di affidarsi a loro per sostenere ciecamente l’altro. Loro incassano i voti e alla prima opportunità personale (non certo per adempiere al mandato che i cittadini avevano affidato loro con la preferenza) cambiano gruppo con il chiaro obiettivo di indebolire (se non ricattare politicamente) il sindaco che tanto avevano amato e da cui erano stati amati nella stesura delle liste. Tutto lecito, naturalmente.
Così come lecito è stato l”acquisto” del consigliere Arturo Spezziga da parte di Fratelli d’Italia, primo vero atto, o messaggio, della guerra fredda locale tra il partito della Meloni e la Lega locale. Arturo Spezziga lascia così la Lega e passa ai Fratelli. E’ finita qui? Certamente no, perchè per stare un po’ più larghi e farsi con la voce un po’ più grossa, i Fratelli avevano già scippato Amedeo Pareggio a Forza Italia, che come visto ora ha recuperato lo svantaggio scippandone due a sua volta a Corradino.
Insomma, il punto qual è? Si ritorna alla definizione iniziale di voltagabbana: passaggi di stato a fronte di qualche lusinga e un sindaco, Corradino, che nel suo consiglio si fa più debole a prescindere da quello che è stato il mandato che gli avevano conferito gli elettori. Voti, almeno alcuni di quelli, che ora serviranno per “farsi sentire dal sindaco” come dice egregiamente Pella. E’ questa la dinamica subdola.
E le opposizioni? Ah nulla. Quelle non pervengono mai, restano immutate e immutabili. Ma almeno, in questo caso, coerenti con il mandato che gli elettori (non) hanno dato loro relegandoli in minoranza sin dal primo giorno, non come Corradino che rischia, visto l’andazzo, di finirci lentamente grazie ai voltagabbana che aveva scelto.
Lettera firmata…