IL DARDO DEL 20 OTTOBRE: MENO SPECULAZIONE ELETTORALE E PIU’ SOSTANZA

Cinquant’anni fa l’acqua e il fango si portavano via un pezzo di Biellese.
Chi è nato come me negli anni ’60 non ne ha solo sentito parlare, ma in qualche modo è sempre stato riportato lì, a quegli eventi, ogni qual volta che il nostro territorio è stato, da allora, martoriato dalle alluvioni.
Sono state tante, alcune pesanti, altre meno, ma forse solo perché in cinquant’anni le amministrazioni hanno investito importanti risorse per prevenire il dissesto idrogeologico.
Tante risorse che magari non si vedono, non brillano sotto i riflettori dei giornali ma hanno certamente evitato vittime innocenti. Nel 1968 furono 58 i morti ma quasi non si contano i danni che coinvolsero la vita di centinaia di famiglie.
Di certo si contò la solidarietà. In tantissimi spalarono e scavarono, aiutarono. In poche parole: fecero squadra. E fu una forza. È per questa ragione che quando leggo che un parlamentare di Biella, eletto a Torino, parla continuamente di unità di azioni e intenti per il Biellese, sul Biellese, che bacchetta a modo suo chi secondo lui non segue questa strada, e poi organizza una tavola rotonda a Roma, io continuo a vederci ancora soltanto individualismo e visibilità personale.
Esattamente il contrario di quanto predicato agli altri, tanto da minacciare persino le dimissioni.
E chissà cosa ne penserebbe, di queste, se mai fossero sincere, la Madonna d’Oropa, da lui visitata a piedi dopo l’elezione.. Chissà..
Nel nostro territorio intanto ci saranno mostre, incontri ed eventi, alcuni coinvolgeranno anche chi allora scavò e oggi tramanda la sua memoria ai giovani. Mi piacerebbe, ogni tanto, vedere meno speculazioni elettorali e più sostanza come questa.