“La strumentalizzazione in politica ci sta. Fa parte del gioco, un pochino meno l’insulto. Ma questo avviene quando la parte avversa si trova in chiara difficoltà, della serie attaccare per cercare di non esser colpito. Così gli insulti che ho ricevuto dal vice presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo oltre a non fargli onore, non risolvono i problemi, ed in particolare quello del Liceo Cossatese di Valle Mosso”, ha dichiarato l’on. Cristina Patelli, membro della Commissione Cultura, Scienze ed Istruzione della Camera dei Deputati.
“Inoltre vorrei ricordargli che, essendo un parlamentare della Repubblica, e quindi di tutto il territorio italiano, quando faccio delle dichiarazioni sono sempre a carattere nazionale.

Poi, ovviamente, ci sono le dichiarazioni che riguardano nello specifico il territorio dove sono stata eletta e dove sono orgogliosa di vivere. Detto questo è quindi del tutto normale che i quotidiani locali riprendano delle dichiarazioni dalle agenzie nazionali.
Così come ho ricevuto l’elenco, nazionale, riguardante gli stanziamenti del Ministero dell’Istruzione, ho chiesto subito spiegazioni agli uffici del MIUR sul perché nessuna delle scuole della Provincia di Biella fosse presente in quella graduatoria.
Ovviamente, come l’ho fatto io, avrebbe potuto farlo anche il vice presidente della Provincia: il Ministero dell’Istruzione non è un bunker o una torre inattaccabile.
Bastava telefonare e chiedere, cosa che evidentemente Lui non ha fatto, preferendo l’insulto politico alla sottoscritta alle risposte tecniche e precise degli Uffici del MIUR. Ma tant’è.
Se avesse fatto una telefonata o inviato una mail chiedendo spiegazioni, probabilmente avrebbe saputo, cosa che forse gli è sfuggita, che le richieste che vengono inviate, corredate di documentazione necessaria, danno seguito ad un punteggio e che questo punteggio serve a stilare una graduatoria.
Graduatoria che si crea ad un punteggio automatico oggettivo subordinato alla dichiarazione dell’Ente richiedente.
La candidatura al bando in questione, inoltrata al MIUR, riguardava non l’importo per la ristrutturazione, bensì per la progettazione di lavori di edilizia scolastica per un importo pari a 66.460,00 euro.
L’avviso si basava, come ho già detto, su criteri di valutazione automatici. Quindi appare evidente che il punteggio attribuito alla domanda presentata non ha raggiunto un punteggio tale da far inserire la richiesta nella lista dei 323 “assegnatari” dei fondi messi a disposizione dal MIUR pari a 50 milioni.
Le risorse che il MIUR mette a disposizione degli Enti Locali possono, infatti, essere assegnate a Comuni e Province sulla base di Bandi pubblici, ovvero nell’ambito della Programmazione triennale nazionale e, comunque, sulla base di criteri oggettivi che riguardano essenzialmente l’inagibilità degli edifici, la zona sismica di appartenenza (che in questo caso è 4, quindi un livello di sismicità pari quasi allo zero), l’inserimento nella programmazione triennale (e qui non risulta nessuna richiesta nella programmazione triennale), il numero di studenti della scuola (purtroppo pochi nello specifico), la vetustà degli edifici.
Si tratta, quindi, di criteri oggettivi cui sono legati punteggi automatici sulla base delle dichiarazioni e della documentazione prodotta dagli Enti Locali competenti in fase di candidatura.
Ora, queste sono evidentemente le risposte tecniche, e non certo politiche, che il vice presidente della provincia di Biella Ramella Pralungo avrebbe ricevuto. Ma questo lui probabilmente lo sapeva ed è per questo che ha preferito buttarla in politica. Aggiungo che, forse, a ben guardare chi ha dimostrato di fare politica con i ciclostilati è proprio lui.
Ciclostilati di un vecchio modo di far politica e amministrare i beni pubblici, dove le chiacchiere regnano sovrane e dove gli errori sono sempre da imputare agli altri. Si domandi, invece, come mai le altre province piemontesi sono rientrate in quella graduatoria e non tiri in ballo la politica perché di fronte a dati oggettivi non si può menar il can per l’aia. La sicurezza dei nostri ragazzi e degli insegnanti, così come quella di tutti i lavoratori del mondo della scuola, sta a cuore a tutti ed evidentemente gli aggiudicatari dei fondi avevano dei problemi ancora più seri delle scuole del biellese.
Magari la prossima volta le domande saranno più circostanziate ed otterranno un miglior punteggio, dando modo alle scuole della nostra provincia, tutte molto basse in graduatoria ma, soprattutto, sarebbe meglio e più proficuo presentare domande per l’inserimento nella Programmazione Triennale perché sicuramente aiuta”, ha concluso l’on. Patelli.
On. Cristina PATELLI